La notte europea dei ricercatori si è svolta il 29 settembre 2023, presso il Campus universitario di Chieti.
Dal primo pomeriggio a notte inoltrata, studenti, scolaresche e l’intera comunità del territorio, hanno preso parte alla notte universitaria più lunga dell’anno, in cui ricercatori e docenti della “d’Annunzio” hanno messo a disposizione la conoscenza sviluppata e maturata nel mondo accademico, attraverso esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre, visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, alternati a spettacoli, concerti e performance artistiche, oltre a momenti di puro svago e aggregazione.
La redazione di Erga News, insieme a Radio Teate On Air, ha incontrato il Magnifico Rettore Prof. Liborio Stuppia e la Prof.ssa Elisabetta Dimauro, coordinatore del gruppo che ha gestito l’evento.
Di seguito la domanda posta al Magnifico Rettore:
“One World, One Health, One Thousand Cultures”- Com’è nata la scelta del titolo?
Il titolo finale (One World, One Health, One Thousand Cultures) è la sintesi di una serie di concetti che volevamo esprimere, e precisamente:
1- la nuova vocazione internazionale dell’Ateneo, che si manifesta attraverso il titolo in inglese e che proietta il nostro Ateneo in una dimensione non più circoscritta ai confini regionali e nazionali;
2- il concetto di unicità del mondo in cui viviamo (One World), in cui nessuno deve sentirsi estraneo a qualsiasi vicenda avvenga anche negli angoli più remoti del pianeta, come è recentemente successo con la vicenda della pandemia;
3- la tutela della salute intesa con il concetto della “One Health”, ossia una salute unica per la specie umana, per le specie animali e per l’ambiente, nella consapevolezza che la salvaguardia della nostra salute passa per la tutela globale del territorio;
4- il concetto del valore della multiculturalità, in una società in cui la coesistenza pacifica di diverse idee, diverse religioni e diverse culture sia alla base per il superamento di ogni forma di discriminazione e di razzismo.
La sintesi prodotta da questo titolo ha permesso a tutti i docenti e ricercatori di questo Ateneo di produrre eventi tematici che sono stati accolti con un’evidente successo da parte della popolazione, dando luogo ad una serata ricca di eventi di grande interesse e caratterizzata da una straordinaria presenza dei cittadini.
Di seguito le domande poste alla Prof.ssa Dimauro:
– Spettacoli, concerti e performance artistiche, momenti di puro svago e aggregazione, un bel programma ricco che ha sicuramente avuto dietro un lavoro continuo di coordinazione, monitoraggio e supervisione. Con quale spirito ha seguito i lavori di realizzazione e chi si sente di ringraziare?
Mi sento di ringraziare tutti coloro che ci hanno raggiunto nel Campus di Chieti, ero al mio primo incarico, in qualità di Coordinatore, e non prevedevo questa enorme affluenza. I lavori mi sono stati affidati a fine maggio dal Rettore Sergio Caputi e attesi pochi giorni di insediamento del nuovo Rettore Liborio Stuppia, insieme al Direttore Generale, abbiamo formato la squadra organizzativa di questa nuova edizione ed è quindi a loro, in primis, che vanno i miei più sentiti ringraziamenti per la fiducia accordatami. Un altro sentito ringraziamento va alla squadra operativa: il personale amministrativo dell’Ateneo, un team che non mi ha lasciata mai, infaticabili, oltre alle loro abituali attività, ha profuso un impegno enorme per realizzare ogni aspetto delle due giornate con “Aspettando la Notte dei Ricercatori”, tenutasi a Montesilvano e la “Notte Europea dei Ricercatori” tenutasi a Chieti. Ma i ringraziamenti sento di farli al Comitato scientifico, con cui ho condiviso il ricco programma con oltre 200 attività di altrettanti docenti dell’Ateneo, scesi in campo per animare quella che ricorderò come la “Notte” più bella della D’Annunzio.
– Qual è stato l’obiettivo di quest’anno? Quali le aspettative?
Il mio obiettivo è stato molto chiaro, volevo portare qualcosa di nuovo, volevo più coinvolgimento da parte degli invitati alla serata, volevo che si sentissero accolti e vivessero il Campus insieme a noi ed è per questo che ho voluto nel finale, dare un saluto diverso, con il Dj set che, in tarda serata tarda ha fatto ripartire tutto, è stato un saluto in allegria e vedere per la prima volta così tanti ragazzi ballare nel nostro Campus è stato bellissimo.
Le aspettative erano quelle di non deludere nessuno, di contribuire a regalare qualche ora di serenità e allo stesso tempo proporre le nostre ricerche, le nostre attività, divulgarle, coinvolgere ed includere tutti nella scienza.
– La scelta dell’ospite, il professore Schettini, com’è nata?
Più che una scelta è stato un desiderio condiviso con il mio staff. L’idea era di continuare a fare scienza anche da un palco, atteso solitamente solo per uno spazio musicale. Volevo un coinvolgimento diverso, una lezione differente ed attrattiva e il prof. Schettini incarnava perfettamente l’ospite che pensavo potesse avere il palco tutto per sé. La sua lezione ha fatto registrare un numero elevatissimo di persone, posso dire che la scelta è risultata vincente e va incontro alla divulgazione della scienza, della cultura, dello spettacolo, veicola temi importanti che è tutto ciò che la Notte Europea dei Ricercatori propone ogni anno.
Ringrazio la redazione Teate on Air per aver partecipato con noi.
Vi attendiamo alla prossima NdR il giorno 27 settembre 2024.
Di seguito il reel Instagram targato Radio Teate On Air e altre immagini dell’evento:
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