“ALZHEIMER. Novità e prospettive dal mondo della medicina e della ricerca”: questo il tema del convegno che si terrà a Chieti, venerdì 14 ottobre, dalle 16.30, nell’Auditorium del Museo Universitario.
L’evento è promosso dalla casa editrice Edizioni Mondo Nuovo, con il patrocinio del Comune di Chieti e la partecipazione dell’organizzazione internazionale non-profit Women’s Brain Project.
Il convegno è finalizzato a promuovere una maggiore conoscenza sui progressi scientifici che ruotano attorno a questa malattia dando voce a neuroscienziati ed esperti del settore. L’incontro sarà aperto dai saluti del Sindaco di Chieti, Diego Ferrara e dall’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì.
Interverranno le neuroscienziate Antonella Santuccione Chadha e Maria Teresa Ferretti, co-fondatrici del Women’s Brain Project; Paola Barbarino, Amministratore Delegato Alzheimer’s Disease International, in collegamento da Londra; Marco Santilli, psicologo clinico delle relazioni di aiuto, docente universitario. Modererà Antonia Matarrese, giornalista del settimanale L’Espresso.
L’ingresso è gratuito.
Di Alzheimer si parla spesso come della malattia del prossimo futuro. È una patologia che spaventa, perché investe l’identità stessa della persona che ne è affetta e, come in un effetto domino, anche le vite dei suoi cari. È anche percepita come una condanna ineluttabile all’oblio, una malattia che corrode la mente in modi misteriosi e contro cui la medicina umana può fare poco o nulla. Ma tante nuove speranze si accendono all’orizzonte: negli ultimi decenni, la scienza e la ricerca hanno fatto passi da gigante, sia sul piano strettamente diagnostico che su quello delle possibili terapie e della sperimentazione farmacologica; nel campo della prevenzione e dell’individuazione dei fattori di rischio e delle fasce di popolazione più soggette come in quello degli aspetti sociali, socioeconomici, psicologici e relazionali correlati alla malattia, che riguardano non soltanto il paziente ma anche i suoi familari e caregiver. È necessario uno sguardo a 360 gradi per affrontare con consapevolezza quella che inizia a profilarsi come una potenziale sfida sociale, che però possiamo vincere con i giusti strumenti e accurate strategie di sensibilizzazione e prevenzione.
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